24 luglio. Sento avvicinarsi il rientro. Con la mia colazione di oggi ho terminato le 24 ore di dieta liquida, con facilità.
Ieri a cena lo chef mi ha consegnato una serie di sue ricette. Volevo che ci apponesse il suo nome, ma non avevo la penna né il telefono per fotografare il suo cartellino e lo chef si è incamminato verso le cucine. Poi mi sono ricordato di una penna Parker che faceva capolino dal suo taschino, lo ho inseguito e gli ho fatto la mia richiesta. Mi ha risposto che la sua penna non funziona ed è nel taschino “only for exposition”. Perché fa fico, insomma. India.
Mi sono reso conto solo ora che qui non ci sono bambini. Penso a come si armonizzerebbero le loro risate coi suoni della natura, a come sarebbe più bello con il vociare dei bambini questo posto, ma comprendo che perderebbe parte della sua aura, e che si tratta di una struttura dedicata a ospiti diversi dalle famiglie.
Gitarella alle backwaters – il sistema di acque interne del Kerala – inclusa nel pacchetto, mi aspettavo una mezza sòla, e alla vista dell’imbarcazione tipo barchino di Gardaland ‘82 e del punto di partenza sotto un ponte stradale, una sòla completa. Invece bello, perché quando i canali si fanno intricati la natura potente e la varietà degli uccelli sono impressionanti. Aquile, aironi di tutte le specie immaginabili, cormorani; abbiamo visto e potuto fotografare anche vari Martin Pescatore dal piumaggio blu metallico iridescente e rossiccio. Per la prima volta da quando sono partito, ho modo di indossare gli occhiali da sole.
Poi lavoro e telefonate con la Wi-fi deboluccia. Il piano di andare venerdì a Kanyakumari si concretizza.
Stasera dead man walking, devo portare la mia purificazione a un livello che mi aggrada pochino.
Un po’ di malanca, mi coforta sentire Lavi.
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